BRUXELLES – Altro intervento a gamba tesa della Commissione Ue contro il governo italiano, considerato sovranista come quello di Orban e quindi da affossare, come auspicato dalle sinistre nostrane e, sotto sotto, anche da qualche Alta carica della Repubblica.
“Cogliamo l’occasione per ribadire che il diritto Ue richiede che le norme nazionali” sui servizi “assicurino la parità di trattamento degli operatori, promuovano l’innovazione e la concorrenza leale” e “proteggano dal rischio di monopolio delle risorse pubbliche”.
Lo dice all’ANSA un portavoce della Commissione Ue dopo il via libera della commissione Bilancio e affari costituzionali del Senato alla proroga di un anno delle concessioni balneari. A Bruxelles si ricorda come una procedura d’infrazione contro Roma sia già aperta a causa del mancato rispetto della direttiva Bolkestein e ulteriori rinvii non migliorino la situazione.
Proroga fino a tutto il 2024 delle attuali concessioni balneari. L’apertura al mercato slitta dunque dal 2024 al 2025 e ci saranno cinque mesi di tempo in più (fino a luglio 2023) per portare a termine la complessa operazione di mappatura delle concessioni esistenti che, diversamente, si sarebbe dovuta concludere entro fine febbraio. Una mappatura del demanio marittimo, fluviale e lacuale che dovrà verificare compiutamente lo stato d’uso delle risorse pubbliche sia sul piano amministrativo che su quello della disponibilità di nuove aree da affidare in concessione. Nel frattempo i comuni non potranno portarsi avanti e bandire in autonomia procedure a evidenza pubblica, prima che il censimento delle concessioni sia portato a termine.
Questo il compromesso raggiunto dalle commissioni affari costituzionali e bilancio del Senato su uno degli emendamenti più controversi al ddl di conversione del decreto legge Milleproroghe (dl 198/2022), ossia quello che proroga la procedura prevista dalla legge sulla concorrenza approvata ad agosto 2022 dal governo Draghi. Un rinvio fortemente voluto dalla maggioranza con in testa Forza Italia che ha rivendicato l’opera di mediazione con le altre anime delle forze di governo per “dare più certezze per il futuro a imprese e famiglie” come hanno ricordato la capogruppo a palazzo Madama Licia Ronzulli, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri e il relatore Dario Damiani. Dall’opposizione invece il verde Angelo Bonelli e il segretario di +Europa Benedetto Della Vedova parlano di “assalto finale alle spiagge libere” rimarcando il rischio di una procedura d’infrazione per l’Italia, vincolata a non prorogare le concessioni oltre il 2023 da una sentenza del Consiglio di Stato. E la Commissione Ue ha dato ragione a Verdi e sinistre.