NEW DELHI – Il compromesso raggiunto dal G20 sull’Ucraina non è andato giù allo Zelensky furioso che pretendeva, al solito, una condanna assoluta della Russia e un sostegno incondizionato all’Ucraina, Ha fatto pubblicare un documento di protesta e ha cambiato, incredibilmente, il comunicato ufficiale. Ma le sue lamentele e la sua aggressività anche contro chi lo ha aiutato fin dall’inizio cominciano a stancare molti Stati, e anche la Ue e l’Italia farebbero bene ad abbandonare il sostegno al presidente-attore, lasciando il compito al solo Biden, ì’unico che ha interesse a affossare l’Europa e la Russia attraverso la guerra per procura (e ci sta riuscendo, purtroppo), per affrontare faccia a faccia la superpotenza cinese.
Nella risoluzione finale, 83 paragrafi, si condanna l’uso della forza nel conflitto ucraino, ma senza citare la Russia. Un compromesso al ribasso secondo Kiev, si tratta di un esito raggiunto dopo un complesso negoziato degli sherpa durato tutta la notte.
“Al vertice di Bali dell’anno scorso la condanna per l’aggressione di Mosca fu più netta e dunque questo pare un passo indietro. Oggi “non c’è niente di cui essere fieri”, scrive il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko in un post su X. “Il G20 ha adottato una dichiarazione finale. Siamo grati ai partner che hanno cercato di includere una formulazione forte nel testo. Tuttavia, per quanto riguarda l’aggressione della Russia contro l’Ucraina, il G20 non ha nulla di cui essere orgoglioso”, ha scritto Nikolenko allegando provocatoriamente il testo della dichiarazione finale con le correzioni in rosso nelle quali la Russia viene indicata come responsabile dell’aggressione e condannata “in modo inequivocabile”.

Un atteggiamento inqualificabile che dovrebbe convincere molti ad abbandonare il sostegno incondizionato al regime di Kiev.