Immigrazione: Commissione Ue tratta accordo con la Tunisia per combattere i trafficanti e limitare gli sbarchi. Un aiuto per l’Italia

BRUXELLES – L’Unione europea dovrà “raddoppiare gli sforzi” per combattere l’immigrazione illegale in Tunisia, che è esplosa nel corso dei primi mesi del 2023. Ora la Tunisia ha infatti rimpiazzato la Libia come Paese di prima partenza (il 60% degli arrivi in Italia oramai proviene da lì) contribuendo al 164% di aumento del traffico nella rotta Mediterranea centrale nel 2023.
Lo sostiene – a quanto apprende l’ANSA – un report del Servizio di Azione Esterna dell’Ue che finirà sul tavolo dei ministri degli Esteri al consiglio di oggi, lunedì 20 marzo. Tra le azioni, si propone una missione, definita “partnership operativa”, contro i trafficanti. La neghittosa e imbelle Europa sembra voler fare qualche passo verso una regolamentazione dell’immigrazione clandestina, che colpisce soprattutto l’Italia e altri Paesi Mediterranei. Ma dovrà fare i conti con l’opposizione della Germania e dei suoi Stati satelliti.

Il report suggerisce di aumentare la cooperazione della gestione delle frontiere, i rimpatri volontari, assistenza rinnovata per migliorare le capacità nelle operazioni di ricerca e salvataggio (Sar) nonché, allo stesso tempo, ampliare le vie d’ingresso legali in Europa attraverso il lancio di una “Talent Partnership” entro l’estate, così come concordato con le autorità a livello tecnico.
Il deterioramento delle condizioni economico-sociali in Tunisia ha d’altra parte contribuito a far aumentare le partenze degli stessi tunisini a livelli “senza precedenti”, con oltre 21mila richieste di asilo presentate in Europa nel 2022 (rispetto alle 9.600 del 2021). Peraltro con un livello bassissimo di accettazione (il 2%). Il documento menziona con “preoccupazione” la retorica mostrata dal presidente Saied contro i migranti di origine sub-sahariana presenti nel Paese, che ha portato la Banca Mondiale a sospendere i negoziati per il partenariato 2023-2027.

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