LISBONA – Anche nel viaggio di ritorno dalla GMG portoghese Papa Francesco non può fare a meno di parlare del suo chiodo fisso, l’accoglienza dei migranti. Sottolinea il suo dolore per i migranti che muoiono nel deserto del Nord dell’Africa e quello per gli abusi sui minori che sono “una peste tremenda”.
La gioia di questa Gmg, la “più numerosa e quella organizzata meglio” tra le quattro che ha fatto perché “i giovani sono una sorpresa”, anche se c’è il problema del loro disagio e dei suicidi. Il Papa parla a tutto campo nella conferenza stampa con i giornalisti sul volo che da Lisbona lo conduce a Roma. Una presa di posizione molto più politica che religiosa, ma ormai da tempo Bergoglio fa politica a modo suo.
E annuncia che andrà a Marsiglia a fine settembre per l’incontro sul Mediterraneo: “E’ un problema che mi preoccupa”, “è criminale lo sfruttamento dei migranti”, ha sottolineato, precisando che non parlava dell’Europa ma soprattutto dei “lager del Nord dell’Africa”. Francesco ha sottolineato che Mediterranea Save Humans “sta facendo un lavoro per riscattare i migranti nel deserto della Libia e della Tunisia”. Un nuovo assist del Pontefice per Luca Casarini, ex capo dei disobbedienti del Nordovest, adesso capomissione di Mediterranea Saving Humans, col quale evidentemente si è stabilito un particolare feeling.
“Il Mediterraneo è un cimitero ma il cimitero più grande è il Nord dell’Africa”. E a Marsiglia “i vescovi faranno questo incontro per riflettere sul dramma dei migranti”. E sicuramente da quell’assise partirà un invito alla Ue per un’accoglienza indiscriminata di chiunque arrivi alle sue frontiere, che poi sono soprattutto quelle italiane e greche.