BRUXELLES – L’Agenzia europea per l’immigrazione, Frontex, certifica l’impotenza della Ue nell’eseguire i rimpatri dei clandestini che non hanno diritto all’accoglienza. Hans Leijtens, direttore esecutivo dell’Agenzia europea che dovrebbe difendere le frontiere esterne, ha illustrato la sua azione davanti alla commissione Diritti umani del Parlamento di Strasburgo.
Sottolineando soprattutto il misero numero (24.000) di rimpatri assistiti da tutta la Ue. Il rapporto di Frontex che entra nei dettagli mostra un quadro anche peggiore: nel 2022 il numero di chi doveva tornare a casa perché non aveva diritto a restare dra di 515.181 persone. La Ue ha rimpatriato forzatamente soltanto 35.095 migranti illegali e altri 48.741 sono rientrati a casa volontariamente. In tutto appena il 16% di quelli che non dovrebbero rimanere in Europa. Un flop completo.
Forti critiche all’azione di Frontex del resto erano già state espresse dalla Corte dei Conti Ue, la quale ha verificato se Frontex abbia svolto quattro delle sue sei attività primarie in maniera efficace per contribuire all’attuazione della gestione europea integrata delle frontiere, sostenendo in tal modo gli Stati membri nel prevenire, individuare e rispondere all’immigrazione illegale e ai reati di criminalità transfrontaliera. Ebbene, nel complesso, la Corte ha riscontrato che il sostegno di Frontex agli Stati membri/ai paesi associati Schengen nella lotta contro l’immigrazione illegale e i reati transfrontalieri non è abbastanza efficace. Essa ha rilevato che Frontex non ha pienamente attuato il proprio mandato. Inoltre, ha riscontrato che, sebbene esista un quadro funzionale per lo scambio di informazioni a sostegno della lotta contro l’immigrazione clandestina, questo non ha funzionato in modo sufficientemente adeguato per fornire una conoscenza situazionale precisa, completa e aggiornata delle frontiere esterne dell’UE
Un fallimento completo, dunque, a conferma di quanto sia inefficace, anzi spesso controproducente, la politica della Commissione Ue in tema d’immigrazione. E l’Italia soprattutto ne paga le gravi conseguenze.