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Tassi d’interesse: Bce li alza al 4,25%, il massimo dal 2001. Borse europee in rialzo, al massimo dal 2008

La Bce non si ferma e alza ancora i tassi di interessi, seguendo la politica della Fed americana. E così Lagarde, contestata da più parti, sta mettendo in difficoltà industria e cittadini europei. E le banche ingrassano. Le Borse però reagiscono positivamente. Chiusura in netto rialzo per le Borse europee nel giorno del nuovo rialzo Bce e di fronte alla pubblicazione delle trimestrali che continua a ritmo continuo. A Piazza Affari il Ftse Mib ha chiuso sui massimi di giornata (+2,13%), al top da giugno 2008 e allargando il bilancio positivo da inizio anno a un progresso di oltre il 26%. Una conferma che la politica della Bce, sulla scia di Draghi e la continuità di Lagarde, ingrassa i mercati.

Il problema di fondo, l’inflazione troppo alta, guida la scelta di incrementare di un quarto di punto il costo del denaro, secondo il board Bce. Ma c’è una novità che si può cogliere analizzando bene il linguaggio utilizzato nel comunicato che accompagna la decisione. Il tasso di riferimento sale al 4,25% ma il percorso futuro è meno delineato rispetto alle passate riunioni. Sono possibili nuovi rialzi ma le parole scelte modificano lo scenario.

Dopo l’ultima riunione di giugno il Consiglio scriveva: “i tassi saranno portati a livelli sufficientemente restrittivi per ottenere un rapido ritorno all’obiettivo”. Oggi la formula è diversa: “i tassi saranno fissati a livelli sufficientemente restrittivi per il tempo necessario”. La differenza, nell’interpretazione che ne fanno gli addetti ai lavori, sta nel messaggio: a giugno si diceva espressamente che i tassi sarebbero saliti ancora (“saranno portati a livelli sufficientemente restrittivi…), oggi si dice che i tassi “saranno fissati a livelli…”, presupponendo che possano anche restare sugli attuali livelli, o che comunque possano fermarsi dopo un ulteriore ritocco a settembre. Nessun impegno, ma uno spiraglio aperto alla possibilità di fermare la stretta, se le condizioni dovessero consentirlo.

Una decisione attesa che quindi è una ‘non decisione’ che lascia il futuro aperto a quasi tutte le possibilità (per un taglio dei tassi bisognerà aspettare il 2024). E’ quasi unanime la visione degli analisti dopo la riunione del Consiglio direttivo della Bce che ha ritoccato di 25 punti i tassi di riferimento, portandoli al massimo storico, a un livello toccato solo nel 2001, al debutto dell’euro. Ma questo ciclo, secondo molti analisti, potrebbe ormai essere alla fine

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