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Ucraina, conflitto: rischio incidente nucleare alla centrale di Zaporiszhzhia. L’Europa non è pronta ad affrontarlo

BRUXELLES – Il pericolo di un incidente nucleare in Ucraina è ancora molto alto, ha confessato qualche mese fa a Euronews il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica Rafael Grossi, reduce da un viaggio per verificare di persona la situazione attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Che rimane molto precaria: mentre russi e ucraini combattono nella regione.
La guerra in Ucraina, gli eventi meteorologici più estremi e le crepe dei reattori francesi preoccupano gli esperti: l’Europa è pronta per un incidente nucleare? Il telegiornale europeo Euronews ha fatto il punto sulla situazione.

FUKUSHIMA – Esattamente 12 anni fa, un violento terremoto e uno tsunami causarono il secondo peggior incidente nucleare nella storia della centrale nucleare di Fukushima Daiichi in Giappone. La catastrofe causò 160mila sfollati e costò al governo giapponese l’equivalente di oltre 176 miliardi di euro. E una serie di eventi recenti ha lanciato l’allarme anche in Europa. L’invasione russa dell’Ucraina ha ripetutamente messo fuori uso la rete elettrica del paese, provocando blackout alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, dove è necessaria energia per evitare il surriscaldamento dei reattori come nel disastro radioattivo di Chernobyl del 1986.

EUROPA Nel frattempo, gli altri reattori nucleari europei stanno invecchiando – sono stati costruiti in media 36,6 anni fa – e recenti controlli in Francia hanno rilevato crepe in molti di essi. Alcuni esperti di energia hanno avvertito che gli eventi meteorologici estremi causati dai cambiamenti climatici potrebbero rappresentare una seria minaccia per i 103 reattori nucleari dell’Unione europea, che rappresentano circa un quarto dell’elettricità generata nel blocco. Jan Haverkamp, esperto senior di energia nucleare e politica energetica di Greenpeace, ha affermato che le possibilità che l’Europa sia teatro di un grande incidente come Fukushima sono ora “realistiche” e “da prendere in considerazione”. “Non siamo adeguatamente preparati”, ha detto a Euronews Next.

COMMISSARIO – Secondo il commissario europeo per l’Energia Kadri Simson,la spina dorsale del futuro sistema energetico dell’Unione europea senza emissioni di carbonio saranno le energie rinnovabili supportate dal nucleare. “La realtà è che queste energie rinnovabili dovranno essere integrate con una produzione di elettricità di base stabile. Ecco perché l’energia nucleare è la vera soluzione”, ha dichiarato a novembre al 15° Forum europeo sull’energia nucleare. Il “Rapporto sulle energie del futuro” – uno studio commissionato dal governo francese in cui si valutano le soluzioni per raggiungere il 100% dei consumi di elettricità ricorrendo a fonti rinnovabili entro il 2050 – propone che le energie rinnovabili facciano affidamento su una serie di centrali nucleari esistenti. L’Autorità francese per la sicurezza nucleare (Asn) concorda: “Il tasso di costruzione di nuovi reattori nucleari per raggiungere lo scenario proposto sarebbe difficile da sostenere”, è quanto si legge in un rapporto del 2021.

ASN – L’Asn afferma che un “buon livello” di sicurezza nucleare e protezione contro le radiazioni può essere raggiunto solo se i responsabili delle centrali nucleari se ne assumono la piena responsabilità. In altre parole, sono i gestori degli impianti, sotto la supervisione di regolatori nazionali indipendenti, i primi responsabili della sicurezza dei propri impianti. La manutenzione di una centrale nucleare dipende da una serie di fattori, come la sua progettazione e la sua storia di supervisione. Ma ci sono anche altri aspetti che entrano in gioco: errori umani, terremoti, tsunami, incendi, inondazioni, tornado e persino attacchi terroristici. Nel 2011 il disastro di Fukushima ha coinvolto una centrale nucleare che aveva più di 40 anni e l’incidente è stato ricondotto in parte a difetti di progettazione e a misure di sicurezza inadeguate.

FRANCIA – La Francia detiene uno dei record di sicurezza nucleare al mondo. Tuttavia, all’inizio del 2023, il presidente dell’Asn Bernard Doroszczuk ha affermato che serve una “revisione sistemica per esaminare e giustificare la capacità dei reattori più vecchi di continuare a funzionare tra 50 o anche 60 anni”.
Dopo l’incidente di Fukushima nel marzo 2011, Declan Butler, giornalista della rivista scientifica Nature, ha collaborato con la Nasa e con la Columbia University a uno studio che confrontava la densità di popolazione intorno alle centrali nucleari del mondo. Lo studio ha scoperto che la densità di popolazione attorno ai reattori nucleari era molto più alta in Europa rispetto a Fukushima.

VON DER LEYEN – Per questo la Ue di Ursula von der Leyen e Charles Michel, oltre a riempire di finanziamenti e di armi Zelensky, attraverso il contributo degli Stati membri ossequienti ai loro voleri e soprattutto a quelli di Biden, Italia compresa, dovrebbe preoccuparsi di realizzare un piano di sorveglianza e un programma d’interventi per le centrali ucraine e soprattutto per aiutare gli Stati membri che hanno puntato sul nucleare a evitare i pericoli citati. Ah, dimenticavo, la Commissione Ue ha sposato ormai la linea Green di Greta Thunberg e forse questo impedisce un suo impegno sul nucleare, perfino sui temi della sicurezza.

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