Francia, pensioni: Macron insiste, non saranno le contestazioni con le pentole a farmi cambiare idea

PARIGI – La Francia è di nuovo sull’orlo di una profonda crisi politica e civile. E ancora una volta il nodo del contendere è una riforma delle pensioni: il disegno di legge voluto da Emmanuel Macron era stato presentato a gennaio, a valle di settimane di trattative senza sbocco tra il governo di Élisabeth Borne e le sigle sindacali, ed è stato approvato solo con la fiducia sull’esecutivo dall’Assemblée Nationale.
L’approvazione della riforma – peraltro con un margine risicato, di soli 9 voti, mentre si attendeva uno scarto di 20 o 30 deputati – ha fatto rimontare le proteste in tutto il Paese, con 70 persone fermate soltanto a Parigi e scontri violenti con la polizia a Lione, Marsiglia e Lille. Il principale (e più contestato) punto della riforma è l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni.
Non è la prima volta che Macron finisce sulla graticola per una riforma delle pensioni: era già accaduto nel 2019, quando le opposizioni e buona parte della popolazione si erano ribellati al disegno di legge del primo ministro Édouard Philippe, che tuttavia non toccava la “quota 62” dell’età pensionabile ed è poi stato sospeso dall’arrivo della crisi pandemica.
Ancora sommerso di critiche e polemiche per la sua discussa riforma delle pensioni, il presidente francese ha iniziato un tour nella provincia più profonda della Francia, nella speranza di calmare le acque, placare le tensioni e andare avanti con la sua agenda.
“Non saranno certo le pentole che permetteranno alla Francia di andare avanti”, ha risposto Macron, quando gli è stato chiesto delle proteste contro la sua riforma. In effetti, a Muttersholtz, paese rurale dell’Alsazia, numerosi manifestanti lo hanno aspettato fischiandolo rumorosamente e sbattendo pentole. È dovuta intervenire la polizia, per evitare disordini.
Ma Macron non si scompone. “Questa rabbia è evidente, non mi aspettavo nient’altro, ma ciò non mi impedirà di continuare a muovermi attraverso la Francia, perché dobbiamo continuare ad agire e andare avanti”.
A Parigi le proteste sono diventate violente. Dimostranti hanno rovesciato e dato fuoco a cassonetti della spazzatura mentre la polizia cercava di controllare la massa. In altre città le dimostrazioni sono risultate più pacifiche con i “concerti di pentole” fuori dagli uffici comunali.

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