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Pnrr Italia, sanità: nuova circolare del ministero di Speranza, in articulo mortis, impone quinta dose vaccino anticovid

Gli interventi in tema di pandemia e la promozione delle vaccinazioni a tappeto sono uno dei temi principali previsti dall’azione della Ue, un settore per il quale la procura europea indaga sull’operato della Commissione di Ursula von der Leyen. Si tratta ovviamente di un tema importante anche per l’utilizzazione del Pnrr. Speranza, prima di abbandonare la poltrona, lascia un’eredità pesante al governo, sicuramente di centrodestra, vincolando i cittadini all’obbligo della quinta dose di vaccinazioni anticovid.

“Per realizzare un ulteriore consolidamento della protezione conferita dai vaccini nei confronti delle forme gravi di Covid-19, “si raccomanda un’ulteriore dose di richiamo con vaccino a mRNA bivalente, per le persone di almeno 80 anni, per gli ospiti delle strutture residenziali per anziani e per le persone di almeno 60 anni con fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti, che hanno già ricevuto una seconda dose di richiamo con vaccino a mRNA monovalente, una volta trascorsi almeno 120 giorni dalla stessa o dall’ultima infezione da Sars-CoV-2”.

È quanto si legge nella circolare di aggiornamento delle indicazioni sul richiamo del Ministero della Salute, Css, Aifa e Iss. Diffuso nella serata del 17 ottobre, qualche giorno prima di cedere il passo al nuovo governo.
La circolare motiva la necessità del consolidamento della protezione vaccinale con “l’aumentata circolazione del virus SARS-CoV-2 contestuale all’incremento dell’indice di trasmissibilità sopra la soglia epidemica”.

Il ministero di Speranza precisa che “i vaccini a m-RNA bivalenti (original/omicron BA.1 o original/omicron BA.4- 5), sono già autorizzati da EMA ed AIFA per l’utilizzo come dose di richiamo, a prescindere dal numero di dosi precedentemente ricevute”.
La circolare specifica infine che “per tutti i vaccini anti-SARS-CoV-2/COVID-19 autorizzati in Italia, è possibile la somministrazione concomitante (o a qualsiasi distanza di tempo, prima o dopo) con altri vaccini, compresi i vaccini basati sull’impiego di patogeni vivi attenuati, con l’eccezione del vaccino contro il vaiolo delle scimmie (MVA-BN), per il quale resta ancora valida l’indicazione di una distanza di almeno 4 settimane (28 giorni) tra un vaccino e l’altro. Si sottolinea l’importanza di considerare la possibilità di co-somministrare il vaccino antinfluenzale e quello anti-SARS-CoV-2 nella preparazione e conduzione della campagna di vaccinazione contro il virus dell’influenza”.

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