L’inchiesta penale per corruzione condotta dalla procura di Bruxelles a carico di esponenti del parlamento europeo, italiani e greci, appartenenti all’area di sinistra e ad altri soggetti, sindacalisti, assistenti parlamentari e presidenti di Ong, ipotizza l’esistenza di una “organizzazione criminale finanziata da un paese straniero, nello specifico il Qatar, e volta a orientare grazie a lobbies e centrali di comunicazione, le decisioni europee a proprio vantaggio”. Questo il resoconto del network europeo “Eunews”.
Immediati i commenti dei rappresentanti delle Istituzioni europee.
Secondo il responsabile europeo per la Politica estera, Josep Borrell, “le accuse a carico di Eva Kaili , (vicepresidente del Parlamento EU, corruzione e riciclaggio ndr) sono gravissime. C’è un’indagine in corso e la seguiamo con attenzione”
Si esprime nello stesso senso anche la Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen: “Il danno d’immagine è già molto forte, è tempo di discutere un codice etico che valga per tutte le istituzioni europee, con regole chiare e meccanismi di controllo analoghi”.
La presidente dell’eurocamera, Roberta Metsola, ha aperto la sessione plenaria a Strasburgo condannando proprio il caso Qatar Gate. Proprio mentre Metsola prometteva collaborazione totale con le autorità, la polizia belga ha perquisito alcuni uffici del Parlamento a Bruxelles.
La presidente ha ovviamente garantito alle Autorità belghe la possibilità di “mettere in sicurezza apparecchiature informatiche, sigillare uffici e perquisire abitazioni”. Infatti, proprio mentre lei parlava nell’Aula, le forze dell’ordine sono entrate in alcuni uffici vuoti dell’ala dei socialdemocratici al Parlamento europeo di Bruxelles.
Metsola ha invitato i deputati a “resistere alla tentazione di sfruttare questo momento per un guadagno politico, perché le accuse non riguardano sinistra o destra, ma giusto e sbagliato”
