MOSCA – Monito agli Usa e agli alleati di Zelensky da parte della Russia e della Cina, intenzionate a mettere un argine alle mire egemoniche, di dominio del mondo da parte di Biden e dei dem americani. La Russia rimane “pienamente impegnata nel principio che la guerra nucleare è inaccettabile, crede che non ci possano essere vincitori in un tale conflitto e di conseguenza non vada mai scatenato”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, in un’intervista citata dall’agenzia Tass. “E’ necessario prevenire qualsiasi scontro militare tra potenze nucleari, perché rischia di trasformarsi in uno scontro nucleare: l’obiettivo più importante attualmente è che ogni potenza nucleare eserciti la massima moderazione”, ha sottolineato Lavrov.
Il ministro degli Esteri russo ha poi affermato che “il possesso di armi nucleari nel contesto della deterrenza è oggi l’unica risposta possibile ad alcune significative minacce esterne alla sicurezza della Russia, sottolineando che lo sviluppo della situazione intorno all’Ucraina conferma la validità delle preoccupazioni di Mosca in questo settore. “La politica dello Stato nel campo della deterrenza nucleare – ha assicurato Lavrov – è esclusivamente difensiva e finalizzata a mantenere il potenziale delle forze nucleari al livello minimo necessario per la difesa garantita della sovranità e dell’integrità territoriale, prevenendo l’aggressione contro la Russia e i suoi alleati”.
“Le riunioni multilaterali sull’Ucraina a Gedda e Copenaghen a cui la Russia non è stata invitata mostrano che l’Occidente non intende negoziare nulla con Mosca”, ha dichiarato il ministro degli Esteri russo. Al momento “non ci sono prospettive per colloqui sull’Ucraina “tra la Russia e l’Occidente poiché “gli sponsor occidentali continuano a spingere Kiev ad alzare la posta. Più a lungo dureranno gli scontri armati, meno interesse avranno gli investitori occidentali a contribuire alla ripresa postbellica in Ucraina e più debole sarà la loro fiducia nel successo di Kiev sul campo di battaglia”, secondo il ministro degli Esteri russo. Lavrov mette in dubbio che “Kiev potrà essere in grado di onorare il suo debito pubblico. I contribuenti nei paesi occidentali – afferma quindi il ministro degli Esteri russo – non avranno altra scelta che portare l’onere del debito non pagato, causando più inflazione e abbassando il tenore di vita”.
PECHINO – Un altro segnale esplicito nei confronti degli Usa e di Biden viene anche da Pechino. Il Comando del teatro orientale dell’Esercito popolare di liberazione cinese ha lanciato oggi pattugliamenti aerei e marittimi congiunti ed esercitazioni militari della marina e dell’aeronautica intorno all’isola di Taiwan. Lo rende noto l’agenzia di stampa Xinhua.
Tali pattuglie ed esercitazioni servono come severo monito alla collusione dei separatisti “indipendentisti di Taiwan” con elementi stranieri e le loro provocazioni, ha affermato il portavoce del comando Shi Yi. Le manovre hanno lo scopo di addestrare il coordinamento di navi e aerei militari e la loro capacità di prendere il controllo degli spazi aerei e marittimi, ha spiegato Shi sottolineando che sarà messa alla prova la capacità delle forze armate di operare in condizioni di combattimento reali.
BIDEN – Biden e i dem americani, seguiti pedissequamente dalla Ue di von der Leyen e dai principali governi europei, compresa la Meloni, stanno giocando col fuoco. Fomentando la guerra in Ucraina e le ambizioni di Zelensky intendono indebolire la Ue e la Russia, per poi vedersela faccia a faccia con la Cina. Ma non si rendono conto che il mondo ò cambiato e che dovranno fare i conti anche con potenze come l’India, la Corea del Nord, l’Iran, tutte dotate di armi nucleari, e con molti Stati dell’America latina, che mal sopportano l’egemonia americana.