KIEV – “Bakhmut resiste e ha una scorta” di armi, ma “i russi sono più numerosi di noi e detengono più munizioni”. Lo ha affermato Yuriy Syrotyuk, un militare ucraino in un’intervista alla televisione nazionale, precisando che la situazione a Bakhmut è “davvero dura” per le forze di Kiev, poiché sono in inferiorità numerica rispetto alle truppe russe e ai combattenti Wagner. “È un inferno a Bakhmut. Attualmente stiamo mantenendo il fianco destro della difesa della città. L’artiglieria nemica sta sparando senza sosta”, ha precisato. Le battaglie all’interno della città sono “le più difficili poiché siamo molto vicini al nemico”, ha aggiunto da parte sua Serhiy Cherevaty, portavoce del Gruppo orientale delle forze armate ucraine. “Ma le vie del rifornimento sono ancora aperte e le forze ucraine mantengono le loro posizioni”, ha detto, sottolineando che i combattenti mercenari di Wagner sono stati “i più aggressivi nella direzione di Bakhmut”, e che nella zona sono anche impegnati paracadutisti russi e soldati di fanteria.
WASHINGTON – Intanto fonti statunitensi affermano che le scorte di armi di Zelensky siano al lumicino. I sistemi di difesa aerea ucraini stanno esaurendo le munizioni e senza l’arrivo di ingenti forniture occidentali non saranno in grado di contrastare gli eventuali attacchi dell’aviazione russa, la cui forza è ancora intatta. E’ la previsione di ufficiali americani e di alcuni dei documenti classificati del Pentagono finiti sui social, secondo quanto riporta il New York Times.
Le scorte di missili per i sistemi di difesa aerea S-300 e Buk dell’era sovietica, che costituiscono l’89% della protezione dell’Ucraina contro la maggior parte degli aerei da combattimento e alcuni bombardieri, saranno completamente finite tra metà aprile e il 3 maggio, secondo uno dei documenti trapelati. Il testo, che risale al 28 febbraio, basava la valutazione sui ritmi di consumo dei missili del momento. Non è chiaro se tali ritmi siano cambiati. Lo stesso documento valutava che le difese aeree ucraine progettate per proteggere le truppe in prima linea, dove è concentrata gran parte della potenza aerea russa, saranno “completamente esaurite” entro il 23 maggio, con conseguenti difficoltà sulla rete di difesa aerea più in profondità nel territorio ucraino.
L’amministrazione Biden ha annunciato la scorsa settimana l’invio di ulteriori munizioni e intercettori per la difesa aerea come parte di un pacchetto di aiuti da 2,6 miliardi di dollari, parte del quale sarà utilizzato per aiutare Kiev a prepararsi per l’offensiva di primavera. Se ciò sarà sufficiente dipende, dicono i dirigenti Usa contattati dal Nyt, da una serie di fattori, tra cui se gli alleati della Nato effettueranno le proprie consegne e se Putin continuerà a non rischiare i suoi preziosi aerei da guerra. “L’esercito russo è stato fatto a pezzi ma l’aviazione russa no”, aveva detto il capo dello Stato maggiore congiunto Mark Milley a febbraio a Msnbc.
Intanto Zelensky continua la sua martellante attività di propaganda. Nel videomessaggio serale, riferisce l’Ukrainska Pravda, ha affermato: “Questa notte, l’esercito russo ha sparato a Zaporizhzhia colpendo un edificio residenziale ed uccidendo” un uomo di 50 anni e sua figlia di 11. “È così che lo stato terrorista trascorre questa Domenica delle Palme. È così che la Russia si isola ancora di più dal mondo, dall’umanità”. E siamo sicuri che fra poco lui e il suo ministro degli esteri ricominceranno a chiedere armi sempre più potenti e distruttive per agire anche in territorio russo, perpetuando il conflitto all’infinito.