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Ucraina: controffensiva lenta, perso il 20% delle armi. Kiev cambia strategia. Due morti sul ponte di Kerch

KIEV – Nelle prime due settimane della controffensiva lanciata contro la Russia, l’Ucraina ha perso fino al 20% delle armi in dotazione all’esercito. A dirlo funzionari americani ed europei al New York Times. A essere danneggiati o distrutti anche i mezzi inviati dall’Occidente, carri armati e veicoli corazzati in primis su cui erano basati i piani iniziali della riconquista dei territori occupati. I comandanti della controffensiva sarebbe stati così costretti a ripensare la strategia. Ora le perdite sono diminuite al 10% del totale grazie al cambio di tattica di Kiev, basata principalmente su artiglieria e missili a lungo raggio. Il calo nelle perdite, sostiene il giornale statunitense, potrebbe essere dovuto anche al rallentamento delle operazioni. I soldati ucraini avrebbero conquistato “solo cinque delle 60 miglia” di territorio lungo cui si dovrebbe svolgere la controffensiva secondo i piani iniziali, che prevedono un’avanzata verso Sud finalizzata a dividere in due parti le forze russe.

Media ucraini e russi parlano di esplosioni avvenute sul Ponte di Crimea, con un bilancio di almeno due morti. Precedentemente le autorità russe della regione avevano riferito di una “emergenza” sulla struttura, che ha imposto la chiusura del traffico sul ponte. Secondo l’agenzia Rbc Ukraine e il canale filorusso Grey Zone, le deflagrazioni sarebbero avvenute alle 3:04 e alle 3:20 ora locale. Due persone a bordo di un’auto sarebbero morte per il crollo di una campata della struttura. “Il traffico è stato interrotto sul Ponte di Crimea: si è verificata un’emergenza nell’area del 145mo supporto dalla regione di Krasnodar; le forze dell’ordine e tutti i servizi responsabili sono al lavoro”, aveva scritto il leader regionale russo Sergey Aksyonov sul suo canale Telegram.

Almeno dieci droni erano stati abbattuti mentre si avvicinavano alla penisola di Crimea, secondo quanto ha dichiarato il governatore filorusso di Sebastopoli, Mikhail Razvozhayev. L’operazione, secondo quanto il politico ha spiegato all’agenzia russa Tass, ha portato alla distruzione di sette droni aerei, di cui cinque neutralizzati attraverso le unità di guerra elettronica (che disturbano il segnale). Gli altri tre mezzi abbattuti erano droni sottomarini che navigavano a pelo d’acqua. Gli attacchi contro i droni ucraini hanno costretto le autorità della regione a interrompere il trasporto marittimo nell’area per ore. La minaccia avrebbe riguardato il porto di Sebastopoli e i distretti di Balaklava e Cherson della città, ma non ha provocato danni. Il governatore della regione russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha denunciato un attacco con missili Grad sulla città di Shebekino, vicina al confine con l’Ucraina. Una donna in bicicletta è stata uccisa nell’area del mercato. Le autorità ucraine non hanno rivendicato la responsabilità dell’attacco.

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