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Ucraina: nuovi bombardamenti su Kiev. Zelensky rifiuta mediazione India, Brasile e Cina, vuole la vittoria sul campo

KIEV – Esplosioni risuonano nella notte a Kiev, dove le autorità riferiscono che “la difesa aerea è in azione”. L’allarme aereo è scattato sulla capitale ucraina intorno all’una di notte ora locale (la mezzanotte in Italia), ed è attivo in gran parte delle regioni del Paese. A seguito dell’attacco nel distretto di Holosiivskyi “detriti sono caduti sul territorio di una stazione di servizio. Inizialmente, tre persone sono rimaste ferite, secondo i dati preliminari, una persona è morta”. Lo riferisce l’amministrazione militare della città su Telegram. Nel distretto di Pechersk è scoppiato un incendio sul tetto di un edificio di 9 piani a causa della caduta di detriti di droni.

La pace tra Ucraina e Russia arriverà, ma solo con la vittoria di Kiev. Questo il messaggio su Telegram del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, all’indomani della telefonata di Lula a Putin con l’obiettivo di aprire uno spiraglio sull’avvio di trattative tra i due Paesi in guerra. “E’ la pace che lasceremo ai nostri figli e nipoti come eredità della presente generazione. Non abbiamo e non vogliamo altre alternative. Ma per trasmettere la pace in eredità, dobbiamo arrivare al giorno in cui potremo dire che stiamo ponendo fine a questa guerra con la nostra vittoria”, le parole di Zelensky, nel giorno in cui la Cina torna a ribadire che “compirà sforzi concreti per una soluzione politica alla crisi ucraina” e di essere “fermamente dalla parte della pace e del dialogo”. 

Il dialogo per trovare la pace è stato, nella sostanza, il contenuto della telefonata che c’è stata ieri tra il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva e il presidente russo Vladimir Putin. “Ho appena parlato al telefono con il presidente della Russia, Vladimir Putin”, ha fatto sapere Lula in un messaggio postato su Twitter. “L’ho ringraziato per l’invito a partecipare al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, e gli ho risposto che al momento non potevo andare in Russia, ma ho ribadito la disponibilità del Brasile, insieme a India, Indonesia e Cina, a dialogare con entrambe le parti in conflitto alla ricerca della pace”. 

La Russia dal canto suo è aperta “al dialogo e al canale politico e diplomatico” per risolvere la crisi in Ucraina, avrebbe detto Putin nella chiamata avvenuta su iniziativa di Brasilia, secondo quanto riferito dal Cremlino. Dialogo e canali che “sono ancora bloccati da Kiev e dai suoi sponsor occidentali”, avrebbe sottolineato il presidente russo. 

Anche Papa Bergoglio è tornato a commentare l’atteggiamento di Zelensky, e le sue parole non sono certo piaciute al presidente-attore. Proprio quando da Mosca arrivava una valutazione sostanzialmente “positiva” all’iniziativa vaticana (la missione di pace del cardinale Matteo Zuppi) , a Kiev quelle frasi facevano sobbalzare più di un funzionario: «Loro non sognano tanto le mediazioni, perché il blocco ucraino è davvero forte. Tutta l’Europa, gli Stati Uniti. Hanno una forza propria molto grande». Francesco, in quel passaggio, faceva riferimento al commento del presidente Zelensky che, dopo l’incontro in Vaticano, aveva chiarito di non avere bisogno di mediatori. A Telemundo Francesco ha anche rivelato che Zelensky gli ha chiesto «un grosso favore: prendermi cura dei ragazzi che sono stati portati in Russia. Era addolorato e ha chiesto la mia collaborazione per farli tornare in Ucraina».

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