Il presidente algerino, Abdelmadjid Tebboune, dopo l’incontro con il premier italiano Meloni, accompagnata dai ministri Tajani e Piantedosi, si era felicitato per gli accordi sulle questioni migranti e forniture di gas, plaudendo all’investimento di 8 miliardi sottoscritto dall’italiana Eni. Ma, ciononostante, l’Algeria è da tempo alleata della Russia, anche se sta sostituendo proprio quel paese nelle forniture energetiche soprattutto ai paesi europei che si affacciano sul Mediterraneo.
Proprio in questi giorni, quasi a ribadire il legame fra i due Paesi, il presidente russo Vladimir Putin e l’omologo algerino hanno ribadito in una telefonata “la loro volontà a continuare a lavorare insieme sui mercati energetici globali”. Lo afferma il Cremlino, secondo quanto riferisce Interfax, mentre un post della presidenza algerina, pubblicato sulla pagina Facebook, annuncia che Tebboune effettuerà una “visita di Stato” in Russia “nel maggio prossimo”.
“I due presidenti, il Sig. Abdelmadjid Tebboune, Presidente della Repubblica, e il suo omologo, il Sig. Vladimir Poutine, Presidente della Federazione Russa, hanno avuto una conversazione telefonica, durante la quale hanno discusso delle relazioni bilaterali che legano i due Paesi, compresa le prospettive di cooperazione energetica”, si legge nella nota. Tebboune e Putin, prosegue il comunicato, hanno discusso anche della prossima riunione della “Grande Commissione Mista algerino-russa”.
La Russia è il più importante alleato militare dell’Algeria e il suo principale fornitore di armi e sistemi militari, tra cui sottomarini. Algeri inoltre si astenne l’anno scorso all’Onu sia sulla condanna dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, sia sull’appello a non riconoscere l’esito dei referendum condotti in quattro province ucraine filo-russe che la Russia vuole annettersi.