L’Europa a 27 non è proprio capace di decidere neppure sulle questioni essenziali, solo sull’acquisto dei vaccini dalle aziende farmaceutiche c’è il consenso quasi unanime, anche a livello di Commissione. Ancora una volta risaltano le enormi difficoltà di gestione di questo carrozzone complicato.
La Commissione Ue propone di rinviare al 2025 l’attuazione della fase finale delle riforme di Basilea 3 sui nuovi requisiti di capitale, liquidità e leva finanziaria per le banche. Lo annuncia lo stesso esecutivo Ue presentando le sue proposte di aggiornamento delle regole sull’adeguatezza del capitale delle banche. Nel marzo 2020, in seguito alla pandemia, l’entrata in vigore degli standard internazionali concordati nel 2017 era stata rinviata al 2023. Bruxelles propone di concedere a banche e autorità di vigilanza più tempo per “concentrarsi sulla gestione dei rischi finanziari derivanti dal Covid e sul finanziamento della ripresa”.
Bruxelles osserva che il suo pacchetto odierno attua fedelmente l’accordo internazionale Basilea 3 tenendo conto delle specificità del settore bancario dell’Ue, ad esempio quando si tratta di mutui a basso rischio. Le proposte odierne puntano soprattutto a garantire che i ‘modelli interni’ utilizzati dalle banche per calcolare i propri requisiti patrimoniali non sottovalutino i rischi, garantendo in tal modo che il capitale necessario a coprire tali rischi sia sufficiente. L’approvazione finale delle proposte dovrà ottenere il via libera degli Stati membri e del Parlamento europeo. La Ue sarebbe la prima giurisdizione ad attuare per intero l’accordo di Basilea 3 nelle norme bancarie, mentre mancano ancora gli Stati Uniti e il Regno Unito.
Con il pieno recepimento della riforma di Basilea 3, i requisiti patrimoniali delle banche europee aumenteranno in media dell’8-9% alla fine del periodo di transizione, nel 2030, mentre all’inizio del periodo, nel 2025, l’aumento dovrebbe essere tra il 3 e il 5%. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, presentando le sue proposte di aggiornamento delle regole sull’adeguatezza del capitale delle banche. Secondo le stime dell’Eba riportate da Bruxelles, solo dieci tra le principali banche europee dovranno raccogliere capitale aggiuntivo quando entreranno in vigore i nuovi standard di Basilea 3.
Noi prendiamo sul serio il cambiamento climatico e la stabilità finanziaria. Siamo pionieri nella lotta al cambiamento climatico. Andiamo avanti con un piano di azione sostenibile per la finanza, già iniziato nel 2018. La stabilità finanziaria ci sta a cuore e posso dire che la situazione vista durante la crisi Covid ha mostrato che le riforme adottate dopo la crisi finanziaria, per esempio Basilea 3 ma anche la normativa relativa all’Unione Bancaria, ci hanno permesso di affrontare il periodo molto meglio. Il settore bancario europeo si è mostrato abbastanza resiliente, ha aggiunto Dombrovskis.
Oggi stiamo completando questo processo di riforme che è il risultato delle lezioni che abbiamo appreso dalla crisi finanziaria”, ha spiegato Dombrovskis. Per quanto riguarda il settore bancario, se non gestiamo adeguatamente la transizione climatica le banche potrebbero avere delle difficoltà. Per questo prevediamo che gli istituti valutino adeguatamente i loro rischi, e lo faremo assieme alla Bce. Adesso si dovrà prendere anche in considerazione l’aspetto dell’impatto dell’attività bancaria sull’ambiente, ha concluso Mairead Mcguinness, commissaria Ue per la Stabilità finanziaria.