Ue stanzia nuovi fondi per la gestione delle frontiere, destinazione Polonia, dimenticata l’Italia

La Commissione europea ha proposto un aumento di 25 milioni di euro al Fondo per la gestione integrata delle frontiere (Ibmf) nel bilancio comune per il 2022, da destinare alla crisi migratoria ai confini con la Bielorussia. Lo si apprende da fonti qualificate mentre sono in corso le trattative tra la Commissione Ue, gli Stati membri e il Parlamento europeo per l’approvazione del bilancio del prossimo anno. La proposta di Bruxelles è arrivata dopo la crisi esplosa con Minsk. Nella proposta avanzata a giugno, all’Ibmf erano riservati 780 milioni. Se non si troverà un accordo entro la notte, i negoziati proseguiranno la prossima settimana.

Le tre istituzioni comunitarie sono impegnate dal 26 ottobre scorso in una procedura di conciliazione per raggiungere l’accordo sul bilancio comune annuale per il 2022 dopo che il Parlamento europeo e il Consiglio (che rappresenta gli Stati membri) non sono riusciti a raggiungere l’intesa sul testo presentato dalla Commissione.

Nella sua proposta dell’8 giugno scorso, Bruxelles ha destinato 1,9 miliardi di euro alla protezione dei confini in generale, di cui 780 milioni per il Fondo per la gestione integrata delle frontiere (Ibmf) e 758 milioni per l’Agenzia Frontex. Al sostegno per migranti e richiedenti asilo andrebbero 1,3 miliardi di euro. In mattinata, dalla Commissione europea avevano precisato che la Ue finanzia diverse attività e attrezzature per sostenere gli Stati membri nella gestione delle loro frontiere esterne.

La procedura di conciliazione può richiedere alcune settimane prima di arrivare all’intesa. “Contiamo sulla disponibilità di tutti a trovare un accordo e un compromesso”, ha riferito il commissario europeo per il Bilancio, Johannes Hahn, a margine delle trattative.

L’attenzione della Commissione è ormai tutta rivolta alla situazione delicata che si verifica alla frontiera Polonia – Bielorussia, mentre viene dimenticata e sottovalutata la vera e propria emergenza degli sbarchi continui nel Mediterraneo centrale, sopportati da anni solo dall’Italia.

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